L'equilibrio tra i bianchi e i neri della pagina, la densità dello scritto, il rapporto armonioso tra la giustezza e l'interlinea, il corpo e lo stile del carattere, il peso, la superficie e il punto di bianco della carta sono solo alcuni tra i tanti delicati equilibri che rendono bello un libro.

Solo chi avverte il piacere sensoriale, fisico, delle dita che accarezzano una bella copertina mentre lo sguardo scivola leggero tra righe armoniose può sapere cosa trasmettere ad altri lettori. Perché un libro non si legge solo con gli occhi.

Ma non tutti i libri sono scritti per dare diletto. I libri sono uno strumento insostituibile per trasmettere la conoscenza e chi la responsabilità della grafica editoriale di un volume, sia esso un trattato o solo un manuale scolastico, deve interpretare e assecondare questo obiettivo impaginando con sapienza testi, grafici, tabelle, illustrazioni, fotografie ricorrendo ad ogni espediente per facilitare la comprensione e l’apprendimento.

Ma la grafica editoriale è anche quotidiani, settimanali, mensili, rotocalchi, fumetti... e ognuno ha una sua specificità, una sua linea editoriale, un suo preciso linguaggio che la grafica editoriale deve saper cogliere, interpretare e trasmettere al lettore. Sottovoce.